Recensione del film “Un tirchio quasi perfetto” con Dany Bonn. Vedremo la trama del film in uscita a marzo 2017 e alcuni spunti di riflessione.
Francois Gautier è tirchio, risparmia su tutto da sempre, sin da quando nel periodo fetale la madre gli giurò di non diventare uno spendaccione come suo padre. Così è sempre stato attento in tutto, nelle offerte al supermercato, nel centellinare l’energia elettrica e il riscaldamento, un “Radin” come vengono definite queste persone in Francia. Cosa succede se alla porta di casa bussa una figlia dimenticata e a quella del suo cuore una donna?
Dopo “Supercondriaco” Danny Bonn torna a vestire i panni di un personaggio che incarna una di quelle caratteristiche dell’uomo che, se presa in eccesso diventa un obiettivo da prendere in giro, la tirchieria. Così l’eccentrico comico francese Danny Bonn si veste da tirchio, curando nel dettaglio l’immagine: partendo da capelli ricci mori, vestiti monocromatici e non moderni, occhiali e scarpe che giornalmente vengono pulite o ricolorate.
Francois sta attento a tutto anche se delle volte gli sfugge la mano quando gli vengono prestati alcuni oggetti, diventando cleptomane. Il suo mestiere principale è quello di violinista e maestro di Musica, un arte che ha sempre amato sin da piccolo ma che col tempo ha creato in lui un paradosso: si può essere maestri di Musica e essere sordi di fronte alla vita? La figlia Laura, interpretata da Noémie Schmidt, oltre a tenergli testa in scena lo farà durante il film, aiutandolo ad ascoltare ciò che la vita gli sta regalando.
Le risate non mancheranno, vista anche l’enorme bravura del protagonista, che non mostra alcuna difficoltà nel caricarsi sulle spalle la storia. Il tutto grazie a gag ben orchestrate che mixano vari tipi di comicità, da gag fisiche a battute scritte in sceneggiature e smorfie nei piani d’ascolto.
Il film di Fred Cavayè ha una forte impronta internazionale e durante la visione del film suggeriamo di tenere ben in mente questo concetto perché un eventuale remake italiano, sarebbe sicuramente più cattivo. Nonostante tutto ciò, il film si mantiene con toni garbati, non usa mai la parolaccia per arrivare alla risata, ed è consigliato a un pubblico di tutte le età, film comico che vi farà ridere ed evadere dal quotidiano per almeno un’ora e mezza.