Unione europea: sì a missione navale

Pubblicato il 19 Mag 2015 - 12:30pm di Irene Masala

L’Unione europea da il sì definitivo a Eunavfor Med, l’operazione navale contro la rete di scafisti e trafficanti di esseri umani nelle coste libiche e nel mar Mediterraneo in generale, che avrà sede in Italia, a Roma, e sarà capeggiata dall’ammiraglio italiano Enrico Credendino. I ministri degli esteri europei hanno stabilito un finanziamento di circa 11,82 milioni di euro e il primo passo consisterà nell’identificazione di tutte le reti utilizzate dai trafficanti grazie al monitoraggio delle acque internazionali. L’operazione non è stata ancora approvata dalle Nazioni Unite e, perciò, la sua efficacia dovrà limitarsi alle acque internazionali senza sconfinare in quelle territoriali della Libia. L’obiettivo primario di questa fase iniziale sarà quello di raccogliere informazioni utili all’identificazione delle rotte dei trafficanti, in attesa di poter varcare lo spazio nazionale libico per colpire direttamente i barconi. In una seconda e terza fase verranno invece individuate, catturate e distrutte tutte le risorse dei trafficanti, sempre che la risoluzione venga inquadrata dall’Onu in un contesto di legalità internazionale.

“Mi aspetto che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: nell’operazione navale, nel salvataggio delle vite in mare ed anche nella gestione delle vite che salviamo”, queste le parole con cui l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, risponde ai dubbi manifestati dal premier francese Hollande riguardo alla divisione e redistribuzione dei migranti in quote tra i diversi paesi europei. Dubbi condivisi anche dal ministro degli esteri spagnolo, José Manuel Garcia-Margallo, secondo il quale lo sforzo di solidarietà dovrebbe essere proporzionato, giusto, realista, e dovrebbe soprattutto tenere in considerazione la situazione occupazionale dei differenti Stati, criteri che non sono adeguatamente presi in considerazione dalla proposta della Commissione.

L’Europa pare perciò divisa sulla questione solidarietà, mentre l’Unhcr, agenzia dell’Onu che si occupa di rifugiati, ci ricorda che sono circa 51mila i migranti che hanno rischiato la loro vita attraversando il Mediterraneo dall’inizio dell’anno, 30.500 di questi sono sbarcati in Italia, circa 1.800 sono scomparsi nel mare.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

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