Nell’anno accademico delle Università 2015/2016, ci saranno novità riguardanti il modello Isee, che porterà ad un calo delle borse di studio. Le nuove riforme fiscali, infatti, penalizzeranno di non poco gli studenti universitari, che si troveranno circa il 25% di borse di studio in meno distribuite a partire dal nuovo anno, che sta per iniziare. Una pessima notizia in un panorama che vede già molte famiglie fare sacrifici per permettere una regolare formazione universitaria ai propri figli.
Non cambia il reddito ma non si ottiene la borsa di studio, ecco perchè
Le associazioni studentesche, sono le prime a lanciare l’allarme per le borse di studio dell’Università 2015/2016. I redditi degli studenti non cambiano, ma in 365 giorni uno studente su quattro si ritroverà dall’essere idoneo assegnatario ad escluso. Mesi fa, era stata già paventata l’idea che le nuove riforme avrebbero portato ad un calo della distribuzione delle borse di studio tra i richiedenti, ma il ministero del Lavoro aveva parlato di appena un 10% in meno, e invece nel giro di pochi mesi questa percentuale ha subito poco più del raddoppio.
Il tutto inizia dal nuovo modello Isee, entrato in vigore dal gennaio 2015. Il motivo di questo cambiamento era dovuto alla lotta contro l’evasione, che in Italia si manifesta in percentuali molto alte, e quindi è stato modificato il calcolo dell’indicatore della situazione economico-patrimoniale dell’Isee, ma qualcosa è andato storto. Come afferma il portavoce del Coordinamento Universitario Link, Alberto Campailla, alla modifica del calcolo non c’è stata una regolare rivisitazione della materia.
Questo ha portato a mettere già fuori gioco molti studenti, e quindi non solo ci sarà un calo degli aventi diritto delle borse di studio, ma al contempo stesso, ci sarà anche un quantitativo di domande nettamente inferiore agli anni passati, in quanto molti ragazzi sono già consapevoli di non rientrare più nei requisiti necessari per ottenere la borsa di studio dell’Università 2015/2016, perché risultanti più ricchi rispetto all’anno precedente (senza però esserci un effettivo arricchimento familiare).
Università 2015/2016 partono le proteste degli studenti contro le nuove riforme
In seguito dunque a questa riforma che sta penalizzando migliaia di studenti, anche se afferma ancora Campailla non è tanto l’Isee in sè ma l’Ispe (Indicatore situazione patrimoniale equivalente) a tagliare fuori molti studenti rispetto agli anni passati, è partita subito una petizione, da parte di Rete della Conoscenza, che si chiama #iononrinuncio, che sta ottenendo un ottimo successo, e che chiede al ministero di rivedere la riforma dell’Isee e di eliminare l’Ispe nel calcolo dello stesso, il che permetterebbe di nuovo agli studenti di rientrare nei requisiti della domanda.
Questa è solo una delle tante forme di organizzazioni studentesche e non che, in questi giorni, stanno cercando di combattere contro questa riforma. Perché bisogna lottare per ottenere i propri diritti e per cercare di migliorare una situazione che appare davvero molto critica.