Da giugno a settembre a casa senza fare niente o al mare? adesso le cose cambieranno. Questo, in pratica, il pensiero del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dicendo che 3 mesi di vacanza sono eccessivi. Ed in effetti non sono pochi 3 mesi a prendere il sole o a vedere la tv sul divano.
Andando oltre le Alpi, poi, ci si accorge che effettivamente ce la spassiamo più di molti altri paesi: ad esempio i cugini transalpini si svagano tra le 8 e le 9 settimane, come Polonia, Austria, Belgio, Danimarca e Olanda.
Ancora peggio va ai ragazzi tedeschi e inglesi che hanno 7 settimane, se non anche di meno, per staccare la spina. L’italia insieme a Portogallo, Turchia, Irlanda e Malta è la nazione che permette più vacanze ai propri studenti: tra le 12 e le 13 settimane. Poco di meno, 10/11 settimane, per spagnoli, finlandesi e svedesi. Stesso periodo per Grecia e Islanda.
Poletti ha ipotizzato di sfruttare questo tempo dove si chiudono i libri, immettendo dei corsi di formazione per cominciare ad avviarsi al mondo del lavoro. Idea non del tutto malsana, visto che ormai i ragazzi usciti dal liceo non hanno alcuna abilità lavorativa né conoscenza pratica. Ci sarà da vedere la reazione degli studenti, che presumiamo già di intendere, alla notizia di accorciare il periodo di relax.
Per spezzare una lancia in favore dei nostri studenti c’è da dire però che, con l’entrata in vigore dei debiti formativi, chi non ha studiato a sufficienza durante i 9 mesi scolastici, deve fare dei corsi di riparazione a Giugno e metà Luglio e, per di più, la quantità di compiti per le vacanze è elevata.
Quindi il periodo di vacanza effettivo non è cosi lungo effettivamente, però l’idea di formare i giovani con attività che magari potrebbero aiutarli a trovare lavoro un domani, non è cattiva. Resta il fatto di fargli accettare la riduzione, ma se ce la fanno i ragazzi tedeschi e inglesi, noi cosa abbiamo di meno?