Considerando i vari casi nazionali che si sono riscontrati in questi ultimi tempi, come ad esempio quello della maestra di una scuola di Roma, parliamo nel presente articolo della meningite e di tutto ciò che circonda tale argomento. Scopriamo insieme la sintomatologia, come avviene e come prevenire il contagio oltre a porre una disamina sommaria sulla vaccinazione.
Meningite: sintomi e prevenzione
In prima analisi è necessario chiarire cos’è la meningite. Si tratta di un’infiammazione delle membrane che rivestono con il fine di proteggere il cervello e il midollo, ovvero il sistema nervoso centrale. Tale infezione può risultare sia virale, sia batterica o fungina. I casi più gravi, come quello che abbiamo menzionato in esergo, sono tendenzialmente le meningiti batteriche (pneumococco o meningococco B e C), che, in ogni caso sono più rare rispetto alle virali.
Fra i soggetti più a rischio si trovano i bambini in età scolare o prescolare, gli anziani, o ancora chi soffre di patologie croniche o problemi immunitari, casi questi in cui il vaccino risulta per certo altamente consigliato. Il contagio avviene prevalentemente mediante gocce di saliva, di liquidi nasali o mediante residui di feci. Le gocce di saliva o i liquidi nasali, ad esempio durante uno starnuto, o per un colpo di tosse possono facilmente essere trasmesse a un individuo sano.
Qualora si riscontrasse un contatto con una persona malata ci si dovrà rivolgere al proprio medico e, a suo giudizio procedere con una profilassi antibiotica: in particolare, laddove si notassero i sintomi, assai simili a quelli influenzali, che qui di seguito elenchiamo. Primo di questi, febbre alta correlata a forti mal di testa e rigidità della nuca, inoltre possono risultare importanti segni d’avvertimento nausea e vomito.
La prima prevenzione cui ciascuno dovrebbe provvedere riguarda il lavarsi le mani più volte, in particolare dopo una giornata fuori e prima dei pasti, o prima e dopo essere andati in bagno, oltre che prestare attenzione in qualsiasi contatto diretto o indiretto con l’individuo infetto.
Tutto ciò che dovete sapere sulla vaccinazione
Giunti a questo punto, passiamo parlare della vaccinazione, come e quando procedere con la richiesta e se bisogna farla o meno. Il vaccino contro il Meningococco C (batterico) è gratuito e presente all’interno dell’elenco delle vaccinazioni consigliate dal PNPV, acronimo di Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. Il vaccino per la variante batterica dello pneumococco sarà in ogni caso disponibile presso le Asl e gli enti prestanti i servizi vaccinali in modo attivo ai bambini di età pari o inferiore a un anno e agli anziani e gratuitamente per i soggetti che soffrono di alcune patologie quali malattie del sangue, del fegato e del cuore o diabete. Molto importante e poco noto, il ripetere la somministrazione del vaccino contro la meningite di tanto in tanto secondo le indicazioni mediche.
Prendendo come esempio la Regione Toscana, la vaccinazione contro la meningite è in questo caso gratuita per gli individui fra i 20 e i 45 anni d’età. Qualora si decidesse di vaccinarsi il soggetto dovrà prenotare un appuntamento mediante CUP e scegliere la sede ospedaliera o l’ambulatorio ASL più comodo. Altrimenti, se il proprio medico di famiglia è aderente alla detta campagna di vaccinazione, sarà possibile rivolgersi direttamente a costui. Chi ha più di 45 anni, sarà allo stesso tempo in grado di vaccinarsi tramite gli ambulatori della ASL versando 58,23 euro di ticket.
Per quanto concerne le tempistiche, considerando l’allarme registrato in questi ultimi mesi, l’attesa media si attesta sull’ordine di 3-4 settimane. In ultima analisi, sostenendo che fra le controindicazioni della vaccinazione si menzionano soltanto eventuali reazioni allergiche in rari soggetti, il consiglio generale è affermativo. Ad ogni modo, per ulteriori informazioni e raccomandazioni è bene consultare il proprio medico di famiglia.