Visco: oltre un miliardo di poveri. Inaccettabile

Pubblicato il 20 Apr 2015 - 4:38pm di Elisabetta Zazza

Nel mondo ci sono ancora più di un miliardo di persone che vivono in condizioni di estrema povertà. E questo «è inaccettabile». Così si pronuncia, in un grido di riprovazione, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel suo discorso al Comitato per lo sviluppo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, tenutosi stamani a Washington sul trasferimento di risorse reali ai paesi in via di sviluppo.

Un grido che arriva nel giorno in cui si consuma la più grave tragedia legata all’immigrazione mai accaduta nel Mar Mediterraneo, il naugrafio nel Canale di Sicilia. I poverissimi, i disperati, gente in fuga dalla fame, dall’indigenza e dalle guerre. Sono persone che vivono con meno di 1,25 dollari
al giorno e sono un miliardo, di cui oltre 800 mila non sono neanche in grado di nutrirsi, e ogni sera si addormentano affamate.

Secondo il capo di Palazzo Koch, Ignazio Visco, “non ci possiamo fermare. Oltre un miliardo di persone vivono ancora in estrema povertà. Troppi, specialmente in Africa, soffrono ancora di mancanza di accesso all’acqua, alla scuola, ai servizi di sanità di base. E’ inaccettabile”. Non si può restare inermi di fronte a una tale condizione di povertà, un miliardo è un numero troppo elevato per fare finta di niente. Bisogna agire. Mobilitare tutte le risorse possibili per far fronte a questa tragica realtà.

La Banca Mondiale gioca un ruolo chiave in questa lotta. Secondo quanto affermato da Visco, la Banca Mondiale “dovrebbe svolgere un ruolo unico nel rendere disponibili risorse lì dove non operano altre istituzioni finanziarie: nei Paesi più poveri e nelle regioni colpite dai conflitti”. Insomma, deve adoperarsi per diventare un’istituzione ancora più efficace nel contrastare l’indigenza nel mondo.

Il governato Visco tiene anche a precisare che negli ultimi anni “considerevoli progressi sono stati fatti nel ridurre la povertà estrema”. “Ma molti Paesi restano indietro, e non possiamo fermarci”. È per questo che la Banca Mondiale deve lavorare di più “per dare un sostegno significativo, dove possibile, ai Paesi più in tumulto, come quelli del Medio Oriente e nel Nord Africa”.

Paesi dove guerre e terrorismo hanno peggiorato le condizioni economiche e sociali, aumentato le sofferenze della popolazione civile e moltiplicato in maniera impressionante il numero di rifugiati e di immigrati che tentano continuamente e disperatamente di approdare sull’altra sponda del Mediterraneo.

Visco incoraggia l’istituto guidato da Jim Yong Kim, il presidente della Banca Mondiale, a “lavorare da vicino con i governi per creare un contesto che sbloccherà il potenziale del settore privato”. Quest’ultimo, infatti, è considerato dal governatore Visco un “impareggiabile motore di crescita e sviluppo”.

Mettere fine alla fame nel mondo, alla malnutrizione di bambini può avere un impatto su altri temi importanti”, dichiara ancora Visco. Non ultimo quello dell’entità del flusso migratorio ad esempio verso l’Europa, o verso gli Stati Uniti dai Paesi del Sudamerica.

La Banca Mondiale si impegnerà ad accelerare anche l’accesso universale alla finanza, obiettivo da raggiungere entro il 2020. come affermato dal presidente Kim, più di 700 milioni di persone hanno avuto accesso a strumenti finanziari fra il 2011 e il 2014, “e questo è una prova del fatto che il nostro obiettivo del 2020 è accessibile”.

Info sull'Autore

Elisabetta Zazza è una testarda ragazza abruzzese, che dopo la maturità ha deciso di lasciare il paesino per studiare nella grande capitale. Dopo una laurea triennale in Lettere e Fiolosofia alla Sapienza, ha iniziato a collaborare per le testate “Prima Stampa” (cartaceo), “ConfineLive.it” e “Corretta Informazione.it”. Intanto, mentre scrive e lavora, sta terminando la specialistica in “Editoria e Scrittura”. Diventare giornalista è il sogno di chi è curioso di sapere, desidera capire e sente il dovere di raccontare.

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