Due razzi da Gaza hanno colpito oggi il sud di Israele durante la seconda giornata della visita di Obama in Israele
La visita di Obama in Israele è stata accompagnata dal lancio di due razzi che fortunatamente non ha avuto ripercussioni sui civili, nel frattempo a Ramallah i manifestanti chiedono al presidente di andare via. Il portavoce della polizia Micky Rosenfeld ha dichiarato alla stampa che da Gaza sono stati lanciati due razzi da parte dei militanti di Hamas nella Striscia che hanno colpito una città a sud di Israele, Sderot. Uno dei due razzi è esploso in un cortile di una casa e il secondo è atterrato in un campo senza causare feriti, probabilmente l’obiettivo era una città molto vicino al confine con Gaza, che Obama aveva visitato l’ultima volta nel 2008 come senatore.
Per Obama questa è stata la prima visita a Israele e ai Territori Occupati da quattro anni a questa parte, la visita precedente fu infatti durante la campagna elettorale per la presidenza nel 2008. Il viaggio del presidente americano durerà tre giorni con tappe a Tel Aviv, Betlemme, Cisgiordania, Gerusalemme e Ramallah. Obama si è trattenuto in Palestina solo poche ore prima di tornare a Gerusalemme dove ha tenuto un discorso di fronte agli universitari israeliani.
L’incontro di Obama con Mahmud Abbas e quello con Benjamin Netanyahu di ieri ha sollevato la questione della soluzione dei “due stati”, che prevede la costruzione di uno stato palestinese e la risoluzione delle questioni della Cisgiordania, da sempre ostacolo alla pace tra Israele e Palestina. Tuttavia la posizione di Obama riguardo i territori occupati non è stata molto netta e durante la sua visita ad Abu Mazen sono scoppiati piccoli scontri tra la polizia palestinese e circa 150 manifestanti a Ramallah. I manifestanti che hanno protestato con in mano le scarpe in segno di disprezzo chiedevano a Obama di andarsene, accusandolo di non promuovere il processo di pace dei due stati e di non fare abbastanza per i diritti del popolo palestinese, per fermare la costruzione degli insediamenti israeliani sulla terra sequestrata in Medio Oriente con la guerra del 1967.
Anche il discorso che Obama ha tenuto a Ramallah ha trovato numerosi dissensi e in molti hanno chiesto su Twitter che presidente “rinunciasse al Nobel per la pace” vinto nel 2009. Nonostante l’ambiguità del suo discorso, forse dovuta alla sua volontà di non contrastare troppo il nuovo governo israeliano (insediatosi solo da tre giorni) che ha una posizione molto netta riguardo i territori occupati, Obama ha però insistito sul fatto che una pace tra i due stati è necessaria.
“I palestinesi devono capire che Israele sarà uno Stato ebraico, e gli israeliani hanno il diritto di insistere sulla loro sicurezza. Gli israeliani devono riconoscere che l’attività di insediamento continua è controproducente per la pace e che una Palestina indipendente deve essere reale e formata da reali confini che devono essere disegnati”.
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