Tav: dalla Val di Susa al Nord Est
Nei giorni in cui si sarebbero rifatte vive le nuove Brigate Rosse per supportare i No Tav della Val di Susa, il web inizia a mobilitarsi per contrastare un’altra Tav, quella che dovrebbe nascere sulla costa del Nord Est, lambendo minacciosamente Veneto e Friuli. Un costo (iniziale e stimato) di 7,4 miliardi di euro e un costo ambientale altissimo per un progetto già presentato nel 2010, già bocciato dalla stragrande maggioranza dei consigli comunali dei Comuni destinati a vedersi passare sottocasa un altro obbrobrio ambientale.
La “Tav del nord est” partirebbe da Mestre (Venezia), toccherebbe Tessera, nei pressi dell’aeroporto Marco Polo, filerebbe dritta entro i cuori dei Comuni di San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro, supererebbe il fiume Tagliamento, arrivando nell’altopiano del Carso, traforandolo per oltre 25 chilometri, per poi finire il suo percorso a Trieste. In tutto, 180 chilometri di nuova linea. Il fatto curioso è che questa correrebbe a pochi chilometri di distanza, quasi parallela, alla linea ferroviaria già esistente, una linea – la Venezia/Trieste che si sta vedendo togliere sempre più treni regionali, ovvero quelli che prendono pendolari, siano essi lavoratori e studenti, quelli che veramente fanno un servizio al territorio. Parte di questi 7,4 miliardi destinati alla nuova Tav sarebbe bene venissero investiti invece a migliorare le condizioni del trasporto a breve o media percorrenza.
Per questo è nata in queste ore una petizione destinata ad arrivare sulle scrivanie del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando (che puoi firmare CLICCANDO QUI) in cui si legge:
Chiediamo che si fermi immediatamente il progetto relativo alla costruzione della cosiddetta “TAV del Nordest“. Un progetto che mira alla costruzione di una nuova linea ferroviaria che partendo da Mestre toccherà Tessera (circa 10 chilometri) e che risalirà, parallela alla costa, fino a Portogruaro (altri 61,5 chilometri di nuova linea ferroviaria), superando poi il Tagliamento, tirando dritto fino a Ronchi dei Legionari (altri 50 chilometri), per poi traforare il Carso di 25 chilometri e arrivare a Trieste (in tutto altri 35 chilometri di nuova linea ad alta velocità).
Il costo del progetto non è solo monetario (7,4 miliardi che potrebbero essere spesi in parte per migliorare la linea esistente a favore dei pendolari: studenti e lavoratori che ogni giorno utilizzano i treni e che si vedono privati sempre più di treni e servizi essenziali!) ma anche ambientale: che senso avrebbe deturpare gravemente un territorio per guadagnare qualche minuto a favore di treni veloci che i cittadini residenti nel territorio non utilizzerebbero in ogni caso?