Andiamo a scoprire quali sono il punteggio minimo e il punteggio massimo del voto di laurea con una media del 26, e parleremo dei punti extra e delle varianti da tenere in considerazione per eseguire il calcolo correttamente.
Come calcolare il voto di partenza per la laurea con media 26
Calcolare il voto di laurea è un’operazione abbastanza semplice se si tengono in considerazione 2 fattori fondamentali: la media ponderata e la media di laurea. La media ponderata è la somma di tutti i voti ottenuti ad ogni esame, moltiplicati per i rispettivi CFU, infine il tutto diviso per il numero totale di crediti ottenuti dallo studente.
Con la media del 26 è possibile ottenere un voto di laurea iniziale pari 95,33, che sarà arrotondato per difetto a 95. Infatti, se moltiplichiamo 26 per 110 e dividiamo tutto per 30 avremo il seguente risultato.
26 x 110 = 2860 / 30 = 95,33
Media del 26: calcolo minimo e massimo del voto di laurea su 110
Come abbiamo appena visto, 95.33 è il calcolo minimo dal quale parte uno studente con la media del 26, ma non è detto che quest’ultimo non possa raggiungere una votazione complessiva più alta. Una delle cose da considerare quando si calcola è voto di laurea è quando la commissione decide di arrotondare il voto per eccesso o per difetto. Il risultato della media di laurea sarà arrotondato in base al numero intero più vicino in eccesso. Ad esempio se la media è pari a 26.48, il voto finale sarà 26. Viceversa se la media è pari a 26,61, la votazione finale sarà pari a 27. Lo stesso vale per il voto di laurea.
Con una media del 26 e un voto di partenza minimo di 95, lo studente potrà aspirare anche ad un punteggio massimo di 105, se non di più. Infatti, alla votazione base vanno aggiunti come prima cosa i CFU della tesi e poi i punti accumulati grazie alla partecipazione a workshop e convegni. Ogni facoltà ha il suo metodo di giudizio e si differenzia dall’altra. Ad esempio in facoltà come ingegneria non occorre avere una media molto alta per aspirare al voto massimo del 110, ma basterà anche una media del 27.
Gli studenti delle facoltà umanistiche, invece, per ottenere un 110 dovranno mantenere una media più alta del 28,5. Questo accade per i CFU extra, derivanti sia dalla tesi di laurea che delle attività extracurriculari. Alla tesi della laurea triennale di solito possono essere assegnati dall’1 ai 5 punti. Quanto si tratta di una tesi per una laurea magistrale, invece, le facoltà assegnano dall’1 ai 10 CFU. La valutazione della tesi è fondamentale ai fini del voto di laurea finale.
Voto di Laurea con Media del 26: punti extra
Ci sono poi altri fattori che influenzano il voto finale di laurea. Ad esempio per alcune università ed alcune facoltà è molto importante anche il tempo di completamento della carriera universitaria. Terminare tutti gli esami e consegnare la tesi, entro il tempo prestabilito significa risultare ‘in corso’, e talvolta questo porrebbe influire in maniera positiva sul giudizio finale della commissione. Dunque quando si calcola un voto di laurea per una media pari a 26, bisogna tenere in considerazione che ci sono delle variabili che cambiano in base ai diversi regolamenti di ogni singola università. Una facoltà può, infatti , decidere di applicare la regola dell’esclusione degli estremi alla votazione finale. In base a questo procedimento non vengono presi in considerazione il voto più alto e quello più basso ottenuti dallo studente. Le commissioni delle varie università si differiscono anche per il peso che danno ad attività come viaggi studio, Erasmus o tirocini curriculari, tutte variabili fondamentali al fine del calcolo del voto di laurea. Ogni singolo ateneo, sceglie e riporta nel proprio regolamento i punteggi massimi e quelli minimi da assegnare ad ogni tesi di laurea, ed è sempre a discrezione di ogni università, la conversione delle ‘lodi’ ottenute ad ogni esame, in punti extra da sommare alla votazione finale.
Il conferimento della lode finale, in aggiunta al 110, è sempre una decisione che dovrà essere presa dalla commissione di laurea riunita. L’art. 43 c.8 del regolamento studenti, afferma che il punteggio finale deve essere espresso in centodecimi, e che deve essere la commissione ad assegnarlo, sulla base del curriculum universitario dello studente e tenendo conto della prova finale, ovvero della tesi di laurea. Sia che si tratti di una laurea magistrale che di una triennale, il calcolo della media ponderata e conseguentemente quello della media di laurea, si effettuano esattamente allo stesso modo, attraverso i calcoli mostrati nei paragrafi precedenti. Infine possiamo aggiungere che alcune università calcolano il voto di laurea ancora in base al vecchio ordinamento, ma ormai quasi tutte utilizzano la media ponderata. Rientrano nel vecchio ordinamento quei percorsi di studi antecedenti alla riforma del 1999. Prima di allora gli studenti potevano portare a termine un percorso di studi di 4, 5 o di 6 anni, a seconda delle materie e della facoltà frequentata. Nel vecchio ordinamento l’unità di misura per stabilire il superamento degli anni accademici, era l’annualità. Alla fine di ogni annualità lo studente doveva superare un numero variabile di esami, che in totale oscillavano tra i 19 e i 58, a seconda della corso di studi. L’annualità veniva maturata dagli universitari, con il superamento di un esame finale all’anno, o di due esami semestrali. L’annualità è stata sostituita dai crediti formativi (CFU) quando è entrato in vigore il nuovo ordinamento. Ai fini dei concorsi pubblici, le lauree del vecchio ordinamento, vengono equiparate a quelle del nuovo ordinamento attraverso dei criteri specifici.
In ogni caso, con una media del 26, ciò che è davvero importante per ottenere un voto di laurea di 105, o più, è presentare una buona tesi e svolgere una discussione quasi perfetta.