Gli scatti premiati al World Press Photo 2013 esposti alla Galleria Carla Sozzani di Milano
Si è conclusa domenica 2 giugno la mostra itinerante “World Press Photo 2013”, il più prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale. La Galleria Carla Sozzani di Milano e il Museo di Roma in Trastevere ospitano ogni anno la mostra come uniche due tappe italiane. Obiettivo della World Press Photo Foundation, dal 1955 (anno in cui è stata fondata ad Amsterdam come Istituzione Indipendente per il Fotogiornalismo) è quello di sostenere la fotografia professionale su scala internazionale, di stimolare gli sviluppi del fotogiornalismo, di incoraggiare il trasferimento delle conoscenze, di favorire lo sviluppo di elevati standard professionali nel fotogiornalismo e di promuovere uno scambio libero e senza restrizioni di informazioni.
Quest’anno al World Press Photo 2013 sono stati premiati 52 fotografi provenienti da 32 paesi diversi ed è stato assegnato il premio di foto dell’anno 2012 allo svedese Paul Hansen per il giornale svedese Dagens Nyheter. Il suo scatto, “Gaza Burial”, mostra il funerale di due bambini palestinesi, uccisi durante l’operazione Pilastro di Difesa dello scorso novembre. L’immagine rappresenta un gruppo di uomini che trasportano i due corpi per le strade di Gaza. I due fratellini, Suhaib e Muhammad Hijazi, vittime degli attacchi missilistici, sono avvolti in un telo bianco che lascia intravedere solo il volto. Durante gli attacchi la loro casa è crollata e nel crollo è rimasto ucciso anche il padre Fouad, il cui corpo li segue su una barella, mentre la madre è ricoverata in rianimazione. Gli uomini che trasportano i bambini verso la sepoltura sono i fratelli di Fouad. Per Mayu Mohanna, membro della giuria, “la forza della foto sta nel modo in cui mostra il contrasto fra rabbia e dolore degli adulti da una parte, innocenza dei bambini dall’altra“.
Gli altri premi sono stati assegnati per diverse categorie: Spot News, Notizie Generali, Storie d’attualità, Vita quotidiana, Volti. Ritratti in presa diretta, Volti. Ritratti in posa, Natura e Sport.
Grande rilievo, durante il World Press Photo 2013, è stato dato agli scatti relativi alla Siria, tra cui sono stati premiati fotogiornalisti come l’italiano Fabio Bucciarelli (secondo posto per la categoria Spot News – Storie) con la sua foto “Battle to Death”, Javier Manzano con la foto “Siege of Aleppo” (terzo posto per la categoria Spot News – Storie), Sebastiano Tomada con il suo scatto di un bambino ferito ad Aleppo e Rodrigo Abd (primo premio per la categoria Notizie Generali), con “Aida”, la foto di una donna con lesioni sul volto e sulla testa che piange mentre la mano che le copre in parte il viso. Le lesioni sono state causate da un bombardamento militare che ha distrutto la sua casa, nella città settentrionale di Idlib, ucciso suo marito e i suoi due bambini.
Interessanti anche gli scatti relativi all’Operazione Pilastro di Difesa, che ha coinvolto Palestina e Israele nel novembre del 2012 e, in particolare, quelli di Adel Hana, “Collaborator”, che ha vinto il terzo premio nella categoria Spot News – Single e Bernart Armangue, premiato con il primo premio della categoria Spot News – Storie, per la sua foto “Gaza”.
Per le altre categorie presenti al World Press Photo 2013 significativi sono stati gli scatti di Fausto Podavini, “Luigi e Mirella”, che ha vinto il primo premio nella categoria Vita quotidiana – Storie e del peruviano Esteban Felix, che con la foto “Pool Hall Attack” ha vinto il secondo premio nella categoria Storie d’attualità – Singole.
Sei sono stati gli italiani premiati: oltre a Bucciarelli e Podavini anche Alessio Romenzi per le sue foto sulla Siria, Paolo Pellegrin, Vittore Buzzi e Paolo Patrizi.
Il World Press Photo riesce anche quest’anno ad essere una testimonianza e un documento degli avvenimenti di un anno intero usando il linguaggio universale della fotografia. Un linguaggio comunicativo e contemporaneo che riesce a raccontare fatti, tragedie, storie di vita quotidiana, bellezze naturali e attività sportive grazie all’occhio del fotogiornalista, documentaristico e artistico al tempo stesso.