E già da parecchio tempo che si parla della volontà di YouTube di proporre dei servizi a pagamento nella propria piattaforma: nel corso degli ultimi mesi sono arrivate varie indiscrezioni e le ultime riguardano addirittura il nome del servizio, che dovrebbe essere YouTube Red. Secondo alcune voci ritenute abbastanza attendibili, il servizio di video a pagamento sarebbe prossimo al debutto.
Video senza pubblicità per gli abbonati a partire dal 22 ottobre?
La data d’esordio per YouTube Red dovrebbe essere il 22 ottobre: meno di un mese quindi prima di vedere come funzionerà questo nuovo servizio. In pratica gli utenti potranno abbonarsi pagando un canone di dieci dollari al mese, ottenendo in cambio l’eliminazione totale della pubblicità e un accesso a tutte le funzionalità di Google Play Music.
Il giorno di debutto del servizio con video a pagamento è stato individuato grazie alle email inviate da Google ad alcuni proprietari di canali iscritti allo YouTube Partner Program per l’accettazione dei nuovi termini. Se l’adesione al nuovo accordo non verrà confermata entro il 22 ottobre, i video verranno messi in privato fino al momento in cui non verrà espresso il consenso.
YouTube Red il nome del servizio a pagamento
Per quanto riguarda il nome della nuova area a pagamento di YouTube pare che il candidato numero uno sia YouTube Red, ma per saperne di più si dovrà aspettare la presentazione dei nuovi Nexus: durante l’evento del 29 settembre molto probabilmente Big G si sbilancerà e comunicherà i primi dettagli sulla versione di YouTube a pagamento.
Il nome trapelato dalle indiscrezioni ha già scatenato l’ilarità e gli sberleffi su internet, visto che sarebbe molto simile a quello di un noto portale di video per adulti che almeno, secondo quanto scritto da un simpatico utente, è gratuito. Al di là delle battute, il pubblico di internet è completamente spaccato in due.
Ci sono quelli che si oppongono alla versione di YouTube a pagamento e chi ne sottolinea la sua inutilità, ma tanti navigatori invece apprezzano la possibilità di avere una piattaforma completamente libera da pubblicità e per questo sarebbero anche disposti a pagare un piccolo abbonamento invece di ricorrere a qualche programmino in grado di bloccare la pubblicità e indirettamente danneggiare i creatori di contenuti.