Tornano dopo 10 anni le avventure di Zombieland con Jesse Eisenberg, Emma Stone e Woody Harrelson.
La storia di “Zombieland 2” riparte 10 anni dopo gli eventi del primo episodio. Ritroviamo la “famiglia” di Columbus, Tallahassee, Wichita e Little Rock. I quattro si sono trasferiti alla Casa Bianca, oramai distrutta anch’essa dall’apocalisse zombie. Dopo che per tanto tempo i quattro sono rimasti stabilmente insieme è nato qualche dissidio tra di loro, portando alla fuga di Little Rock. Così Tallahassee, Whichita e Columbus si sono mossi alla ricerca di Little Rock. Scopriranno in questo viaggio che i zombie si sono evoluti, un po’ come T800 e sarà dura sconfiggerli ancora.
Quanto è difficile far ridere? Quanto è complicato creare il meccanismo perfetto per scaturire una risata? Quanto è arduo tornare con un sequel a basso budget (sotto 50 milioni di dollari) dopo 10 anni? Il problema di partenza arriva da quest’ultima domanda che si sono posti gli sceneggiatori. Dopo il successo di Deadpool 1 e 2 Rheet Reese, Paul Wernick e Dave Callaham, hanno voluto ricreare una nuova avventura che possa coniugare realtà zombie con comicità, realtà delle dinamiche interpersonali con assurdità della storia. Una sceneggiatura che costruisce le fragilità dei personaggi, ce li mostra dopo 10 anni con lo stesso spirito di prima e addirittura ironizzano sulle dinamiche del primo film “questo fa molto 2009” (dice Columbus in una scena d’azione). Un film che risulta essere molto citazionista, da “l’alba dei morti viventi”, “l’alba dei morti dementi”, “Apocalypse now”, c’è la musica dei Rolling Stone, Bolt, Terminator e un Bill Murray che vi terrà incollati alla sedia anche dopo i titoli di coda.
Un testo che come dicevamo fa molto ridere. Per rendere questo possibile bisogna però avere un team di attori affiatato. I 3 protagonisti nel corso dei 10 anni si sono guadagnati un prestigio internazionale non indifferente. A partire da Emma Stone che ha portato a casa ben 3 nomination all’Oscar e una vittoria, passando per Jesse Eisenberg che ha ricevuto una nomination per “The Social Network” e concludendo con Woody Harrelson che si è guadagnato ben 3 nomination, sfiorando il premio per “3 manifesti a Ebbing Missouri”. Proprio di quest’ultimo parla Jesse Eisenberg e racconta in questo estratto quanto ha imparato da lui riguardo la comicità e l’improvvisazione: “Woody è geniale. Non ho mai visto nessuno improvvisare un personaggio come fa lui. Mi ha insegnato tanto su come l’improvvisazione comica non debba essere soltanto fare battute per far ridere il pubblico, perché potrebbero accorgersi che li stai adulando. Mentre invece bisognerebbe conoscere bene il personaggio al punto che la simpatia provenga dall’autenticità di ciò che il personaggio sta vivendo al momento. Nessuno lo fa meglio di lui”
Woody oltre alle situazioni familiari, ci ha stupito all’arrivo del nuovo personaggio interpretato dalla bellissima e bravissima Zoey Deutch. Nei momenti condivisi con lei ci ha ricordato che la comicità non è necessariamente legata a una battuta ben riuscita ma alcune volte, basta anche solo uno sguardo, come in questo caso. Il film è un prodotto di intrattenimento che ha anche una visione cattiva della realtà, dato che a un attualità di zombie siamo costretti a resistere con la grinta e non con “la chitarra”. Tanto che riguardo ciò c’è un momento in cui Woody da “padre” di Little Rock, si preoccupa della sua fuga, “Come si difenderà adesso? Con la chitarra?”. Questo secondo capitolo non ha necessariamente bisogno di una visione del primo per essere apprezzato, certo è che vi farà “zombare” dalle risate.